Avvento 2020 “Chiamati in Cristo Gesù a formare lo stesso corpo”

Pubblicato sabato 28 novembre 2020

Avvento 2020

“Chia​mati in Cristo Gesù a formare lo stesso corpo”

Da domenica 29 novembre inizia il Tempo forte dell’Avvento.

«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento»: il vangelo della 1ª domenica d’Avvento, nei tre cicli annuncia l’imminente venuta del Figlio dell’Uomo nella gloria, in un giorno e in un’ora sconosciuti.

Siamo esortati a stare vigili e all’erta, ad attenderci segni spaventosi in cielo e sulla terra, a non farci sorprendere.

La prima lettura dal libro di Isaia nell’anno B si presenta nella forma di una preghiera che ammaestra la Chiesa sull’atteggiamento penitenziale proprio di questo periodo. La nostra esperienza, sia in noi stessi che nel mondo circostante non può che sollevare dal profondo dei cuori un immenso grido rivolto a Dio: «Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti». Questo accorato appello trova risposta definitiva in Gesù Cristo. In lui Dio ha squarciato i cieli ed è sceso tra di noi.

Il Natale è la celebrazione delle opere meravigliose compiute da Dio e che non avremmo mai osato sperare. (cf. Direttorio omiletico 80).

Si può dedicare attenzione ai riti iniziali e Per introdurre il popolo di Dio al tempo di Avvento è bene curare il linguaggio verbale, con monizioni semplici, brevi e ben preparate. È bene anche fare riferimento all’introduzione della nuova edizione italiana del messale romano.

Catechesi di Avvento sul canale YouTube " Vicaria Verona Nord Ovest" cliccando su:

https://www.youtube.com/channel/UCuOKtdTZa0biCSe4r4JUHAw

Mercoledì 9 dicembre ore 20.30

  • don Martino Signoretto docente di Sacra Scrittura presso il Seminario di Verona “L'attesa di Giobbe nella fragilità e nell’incertezza”

Lunedì 14 dicembre ore 20.30

  • don Carlo Dalla Verde Direttore dell’ufficio liturgico diocesano “Il nuovo messale: dalla parola alla Parola”

Martedì 22 dicembre ore 20.30

  • don Paolo Poli Docente di storia medievale presso il Seminario di Verona “Il cammino della misericordia nel Medio Evo. Tra fatalismo e speranza”. 

La Scuola Vicariale di Teologia Verona Nord Ovest offre una conferenza via Zoom martedì 15 dicembre ore 20:30 sul tema: Tobia: Dio è provvidenza. Relatore don MARTINO SIGNORETTO biblista, questo l’indirizzo zoom per accedervi (occorre scaricare il client Zoom):

https://us02web.zoom.us/j/82195096059?pwd=d2xMeTl6bzlLOHBBL3UzcEQzQ3U2QT09

Seconda Domenica

La Seconda Domenica di Avvento da una parte richiama l’attesa del Signore e di «cieli nuovi e terra nuova», dall’altra risponde alla domanda: «Nel frattempo, cosa fare?». A partire dalle letture bibliche possiamo, infatti, comporre un vademecum per il presente come frattempo, tra il tempo “realizzato” in Gesù e i tempi “in fase di realizzazione” degli uomini. Sia la Colletta che l’Orazione dopo la Comunione chiedono di sbilanciare l’attenzione verso il compimento di Dio: «fa’ che il nostro impegno nel mondo non ci ostacoli nel cammino verso il tuo Figlio» e « insegnaci a valutare con sapienza i beni della terra e a tenere fisso lo sguardo su quelli del cielo». La prospettiva è volutamente sbilanciata verso il futuro rispetto all’impegno presente perché questo è il senso dell’Avvento nell’invito ad alzare il nostro sguardo per intravvedere «il Signore che viene!». 

Terza domenica

Questa Domenica è chiamata “Gaudete”, dalla prima parola dell’antifona d’ingresso. Come la Domenica “Laetare” a metà della Quaresima, anche questa Domenica doveva dare ai fedeli un po’ di respiro dalle rinunce e penitenze che venivano praticate in Avvento. Oggi, come sappiamo, l’Avvento è stato ri-scoperto non come tempo penitenziale, ma come tempo di attesa, di gioia: non si tratta, quindi, di dare sollievo ai fedeli gravati da chissà quali penitenze, ma di dare all’attesa il colore della gioia, anziché quello della mestizia. La serietà e la sobrietà che la Chiesa ci propone nel tempo di Avvento non devono diventare tristezza. L’annuncio che il Signore è vicino risuona anche oggi come un monito a cambiare le condotte di vita non coerenti con la sua venuta. Ma è anche un annuncio che solleva il nostro sguardo verso l’alto e che non può non generare in noi grande gioia. La gioia è un’esperienza di percezione che nasce sia da un modo diverso di vedere le cose sia dallo sperimentare il loro cambiamento. È lo Spirito del Signore la sorgente della gioia che cambia le situazioni della vita (Prima Lettura), capovolge le logiche della storia (Salmo), suscita le profezie e arde nei cuori (Seconda Lettura); è lo Spirito la novità preparata dal Battista con il suo battesimo d’acqua ed è frutto dello Spirito la nascita del Salvatore.

Quarta domenica di Avvento

Con la IV Domenica di Avvento, il Natale è ormai prossimo. L’atmosfera della liturgia, dagli accorati appelli alla conversione si sposta sugli eventi che circondano da vicino la nascita di Gesù. Un cambio di rotta, questo, evidenziato nel prefazio II del tempo di Avvento. «Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio», ed evidenziato dal racconto dell’Annunciazione di Luca. Nelle parole di Maria: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» risuona la disponibilità all’azione di Dio. (cf. Direttorio omiletico 96). Può essere significativo curare l’aspetto della presentazione dei doni, tralasciando il canto e recitando le preghiere sulle offerte: «Benedetto sei tu Signore Dio dell’universo…». L’uso dell’incenso in questo momento della celebrazione esprime bene la dinamica di offerta del pane e del vino ma anche della vita di ciascuno di noi.

I vostri Sacerdoti, la comunità delle Suore e il Consiglio Pastorale Parrocchiale

augurano a tutti un sereno e Santo Natale


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